Dopo Picasso e l’affermazione autorevole dell’io creatore, nella Storia dell’Arte, si completa in modo irreversibile un processo iniziato già nel Cinquecento; sul ruolo dell’artista si muove uno scambio: dalla Ruota Orfica, simbolo infinito del ciclo della vita, alla Ruota degli Esposti.
Orfano di spirito e di mistero, definito nella propria materia l’artista avanza, seguendo le tracce di una mistica personale, creata prima dell’opera stessa. Sul suo impegno soffiano e hanno soffiato nuove madri: l’esaltazione ideologica e Futurista, l’entusiasmo Pop della produzione merceologica, la sociologia della denuncia e la comunicazione emarginata dei centri urbani. Un insieme schiumante e prolifico di particelle spente che suscita nella critica e nel pubblico una diffusa nostalgia per i caratteri unici e irripetibili della mente creatrice, la quale indaga oltre l’uniformità delle verità relative. L’epoca sobria e di contenimento imposta dalla crisi finanziaria, ci riporterà al sussurro spirituale dell’Arte: l’Uomo è più della sua vita, è Essere e molecola dell’Universo. L’artista non più solo, affidato al Risveglio del bene profondo, si scoprirà capace di ricerca e visione, di abilità e arguzia dalle infinite geometrie e manifestazioni. Questo è il tempo, questo è l’invito: consenso e sostegno all’arte per ri-conoscere e celebrare come sempre è stato LE ORIGINI CREATIVE.
miriam ravasio
domenica 26 febbraio 2012
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