mercoledì 23 novembre 2011

MANI E PIEDI DELL'ANIMA

Il Limo, olio e paste acriliche su tela ( 98x56 ca.)2011 “Le sue opere sono come un film della Disney che, come è risaputo, vengono scritti in Paradiso e prodotti all'Inferno per tenere su il morale alle piccole anime segregate nel limbo dell'infanzia, in cui si è fragili e ignoranti ma che qualche cretino rimpiange perchè da grande si è fatto fregare dal senso del dovere. Non ricorda, forse, che da quella infanzia è fuggito e veloce, anche. Come i film della Disney i suoi quadri, anche se sembrano disegnati per chi soffre d'infantile ignoranza, hanno dietro una tale cultura storica che a conoscerla tutta ci metteremmo un giorno solo per raccontare un quadro. Oggi è difficile trovare colori che sono colori, specie con le moltitudini di varianti che il web ci offre e allora un rosso non è mai uguale a nessun altro rosso della terra, un verde è un verde che mai abbiamo visto e mai più vedremo, tanto che facciamo fatica a riconoscere il sogno nella realtà, facciamo fatica a guardare un'opera e a rivederla nella vita reale. Ho visto un Dio bambino seduto nei campi romani anni fa, ero io, ma c'era meno verde, spero di rivederlo un giorno quel verde, lo vedevo spesso quand'ero bambino, ma adesso ...
I colori, mi ha insegnato Miriam, sono nella nostra mente, nei nostri occhi, fuori è tutto grigio. Dovremmo colorare il mondo, ma se ci dicono di usare la fantasia rispondiamo che non ci pagano abbastanza per essere fantasiosi, perchè immaginare è il mestiere da fantasiosi nullafacenti, non della gente comune."
Alessandro Cascio

domenica 2 ottobre 2011

CREATURA CELESTE opere di miriam ravasio commentate da ADRIANO PETTA

La Dèa Efesina è avvolta in una tunica celeste, un azzurro forte e puro come il cielo che si confonde con il mare: il corpo con le tante mammelle si staglia sulla sabbia, ma dalle spalle in su si confonde col mare… quel mare dove è nata la vita…
E lì, quasi alle sue spalle, un uomo che offre il corpo nudo al sole, poggiato pigramente sulla sabbia. La Dèa Efesina ha percepito la sua presenza: pare essersi bloccata, non sa cosa fare…Fino a qualche millennio fa lei non si avvicinava quasi mai al mare, preferiva i boschi dove giustiziava quegli uomini che cacciavano femmine di animali incinte o cuccioli, e quando lanciava le sue frecce e trapassava il collo o il cuore di quegli uomini, non provava dolore, perché lei proteggeva la natura…ed era felice nel vedere tanta gente che veniva da tutte le parti del mondo a venerarla nel Tempio di Efeso, la più bella delle sette meraviglie!
Mentre quest’uomo non è stupito né spaventato dalla forza terrificante che lei ha sempre sprigionato! Lei conosce il pensiero degli antichi, e sa che il suo aspetto è disumano…ma sa, anche, che la venerano perché rappresenta la forza della creazione.
Qualcosa di grave dev’essere accaduto da quando il tempo ha inghiottito il suo tempio a Efeso…mai era successo che lei desiderasse un uomo, come stava accadendo in questa torrida giornata di sole, nelle profondità di quest’atmosfera luccicante di colori, forse lui non riusciva nemmeno a distinguerla perché la sua tunica di dèa era esattamente uguale al colore del mare…
E allora Artemide Efesina trasforma il suo aspetto assumendo il colore dell’oro, e tutte le sue cento mammelle brillano al sole, ed anche la sabbia diventa dorata: ora lui non potrà non notare il suo aspetto giallo di fuoco, e non desiderarla…
Che le stava accadendo? Non era più la stessa… Per millenni nei confronti degli uomini aveva nutrito solo amicizia, li aveva visti come fratelli…mentre pensava a difendere le altre donne, da qualunque pericolo.
Questo splendido Achille del terzo millennio, senza armi né indumenti, si alza in piedi, pare non accorgersi di lei, le volge le spalle, si immerge nel mare lasciandola sola…e lei mani inutilmente protese, avverte un dolore al cuore: non era mai accaduto nella storia dei tempi che un umano avesse abbandonato una dèa…era orribile quel distacco…
Nel mondo spietato in cui le pennellate di Miriam Ravasio hanno scavato solchi d’acciaio guidati da un’imperforabile freddezza delle iridi, non ci sono più boschi né alberi, ma solo mari e deserti roventi…

mercoledì 21 settembre 2011

L'INTUITO SI PERPLIME di miriam ravasio


l'intuito si perplime nella percezione di codici inafferrabili fra
un mobile, particolare di una Annunciazione e un gesto rovesciato.
Colori ad olio su fondo polimaterico (cm 67 x 53, agosto 2011)

domenica 22 maggio 2011

GIOCHI DA GIGANTI, opere di Miriam Ravasio

Collages materici su tavole da recupero e dipinti ad olio (cm 45x65 ca) realizzati fra aprile e maggio 2011.Per una lettura delle opere insolita e particolare, scritta da Alessandro Cascio vi rimando al link di Li(b)ero Libro:
http://www.liberolibro.it/un-demone-che-gioca-con-la-luce/

venerdì 4 marzo 2011

PER DIVINO ADATTAMENTO di miriam ravasio


Ritratto di Andrea Odoni (olio su tela 104 x 116 cm) opera di Lorenzo Lotto

Il committente è in posa per l’interpretazione di un mondo condiviso con l’artefice dell’opera, in una amara allegoria della Tavola di Smeraldo di Ermes Trismegistos “E’ vero senza errore e menzogna, è certo e verissimo”. Lorenzo Lotto dipinge Andrea Odoni con la fisicità corposa di un pianeta al centro di un sistema, “chiuso” come il libro appoggiato con indifferenza sulle monete, il valore banale dell’opera. Messaggio esoterico chiaro ed esplicito al punto che il quadro fu soggetto di manipolazioni anche in tempi recenti, con la cancellazione e sostituzione di un crocifisso trattenuto dalla mano “pitagorica” fra il pollice e il dito medio. Nella mano destra, invece, offerto “oltre” lo spazio della tela, brilla per luce riflessa il satellite: una Diana Efesina già madre della Luna e signora degli animali selvaggi, declassata dal potere degli uomini ad oggetto di poco peso. Partendo a spirale dalla pelliccia di lupo rossastro sono disposte le figure, un busto di donna e la testa di un gigante; più su all’altezza del gomito delle perle e una coppa di vetro si accordano a didascalia ad un’altra coppia dalle proporzioni, però, rovesciate e in pose “quotidiane” (Hercules minges e una venere al bagno). Decapitata, emerge dall’ombra la Testimonianza di una figura ancora forte e la proiezione in piena luce del suo Destino: l’eterna tensione del genere umano fra un principio superiore e uno inferiore.
“Così fu creato il mondo. Da ciò deriveranno innumerevoli adattamenti mirabili il cui segreto sta tutto qui”

martedì 25 gennaio 2011

LE INSOLITE PRESENZE di miriam ravasio


Le insolite presenze si rivelano ad occhi chiusi riconoscendoci l’appartenenza o l’impotenza vana.
“La barca mistica” di Odilon Redon (olio su tela – 1890-1895). Una barca azzurra con vela fiammeggiante avanza lentamente in un verde mare d’erba. Le figurine sedute a poppa sono in postura da timone, un uomo in tunica bianca e con la barba e una madonnina guardano sicure oltre il limite dello spazio rappresentato, in confidenza intima e di pace con la gran luce che stanno trasportando.
“Il sogno di Achille” di Alberto Savinio (olio su tela – 1929) Un guerriero stanco forse morente abbraccia due palme esili come papiri, oltre le nubi azzurre avanzano, per tuffarsi nel fiume, forme colorate giganti e innocenti come trastulli degli dei : l’ingannevole luce dei miti.
“ Botanical Inspiration” di René Manritte (olio su tela 1960 ca.) Una fetta di Luna minuscola e potente che segnala all’albero, e a noi, la sua presenza astrale; la vita vegetale dell’Universo, silenziosa e muta come la fetta di un pianeta che di noi è parte.