mercoledì 21 novembre 2012

ROSONI E MANDALA, la luce misterica del cerchio

"...che in Natura prevalga la forma circolare, è manifesto da tutto ciò che nell'universo dura, si genera e si strasforma" Leon Battista Alberti 31 ottobre 4 novembre 2012 Monastero del Lavello

mercoledì 5 settembre 2012

BERSAGLI D'INCANTO, rosoni di Miriam Ravasio

C'è un sorriso nel bosco, un sorriso fatto di colori spaziali, dove i rosoni sono bersagli d’incanto e dove l’incantevole diventa esso stesso incantato. Le forme nel tondo assumono armonie di altra natura, non più terrestre, non più umana: l’osmosi con un’entità altra è totalizzante. Miriam Ravasio, attraverso materiali rudimentali e arte autentica ogni oltre passione, riesce nella difficile impresa di proporre qualcosa per cui non sarebbe giusto ignorarne i meriti. Anzi, l’augurio è proprio quello: che possa ridefinire la storia dell’arte diffondendo queste proposte nuove, autentiche e originali. Leonardo Fiasca

martedì 7 agosto 2012

I ROSONI di Miriam Ravasio, nel bosco di Lago Vecchio

" Paesaggi:l'arte possiede un suo lato infantile e nello stesso tempo un altro possente ed adulto. Il lato infantile riguarda l'onnipotenza dell'artista, che stabilisce una libertà creativa capace di trasformarsi in una forma concreta e tangibile. L'altra riguarda la disciplina necessaria a realizzare l'evento formale." A.B.O.

domenica 8 luglio 2012

FABBRICA IMMAGINE EVENTI - Miriam Ravasio

Un autoritratto in cm. 20 x 2o, come richiesto dagli organizzatori: un impasto di travertino su catrame su tela da restauro. E' così che mi sento, una colonnina in movimento e/o anche un fantasmino all'opera. Tanti, tantissimi altri autoritratti stanno raggiungendo Roma da ogni parte del mondo, per una mostra che si terrà in via dei Tre Pupazzi,dal 28 ottobre 2012 in avanti.

martedì 17 aprile 2012

MOSTRA AL MONASTERO di Miriam Ravasio



Con il patrocinio dell’Amministrazione Comunale, del Centro Culturale Il Lavello e della Fondazione si è conclusa con successo di pubblico e partecipazione “l’insieme d’arte” proposto da me Miriam Ravasio e Felice Tavola, al Monastero del Lavello dal 17 al 27 marzo 2012.
Le origini Creative; non una mostra, non un evento, come tradizionalmente s’intende una manifestazione che comprende più iniziative, ma un’azione d’arte che ha promosso interazioni con soggetti diversi, il territorio, il pubblico e la scuola. Opere fisiche esposte e proiettate, realizzate nel corso di una carriera artistica e lavorativa, per libera iniziativa o su commissione; fra scenografie, moda, allestimenti e illustrazioni. La natura e la varietà dell’Arte nelle sue artistiche applicazioni, è stato il tema delle visite guidate, cui hanno partecipato ragazzi e professori della scuola media statale A. Manzoni e Scuola Parificata Caterina Cittadini. E siccome l’Arte è sempre amore, alla mostra, annunciata per le vie del paese con l’elmo guerriero armato (di pennelli), non è mancata la poesia giocosa dei bimbi della Scuola Materna Mere Susanne di San Gottardo, scesi in gita per l’occasione. Una vita spesa fra immagini, forme e colori, inizia presto per predisposizione e continua poi per accanimento e tenace applicazione, fra successi e difficoltà, abbandoni e rilanci. Dario Dell’Oro, nella presentazione ha parlato proprio di questo, rievocando l’inizio, quando era con noi pendolare sul treno a vapore Lecco-Bergamo; narrando fra aneddoti e comuni ricordi il nostro coinvolgimento con le realtà culturali e sociali attive nel paese: loro c’erano e ci sono sempre stati pur se loro arte, il loro lavoro si svolgeva altrove.
In contemporanea ai tempi espositivi, nella Biblioteca Civica è stata allestita la “Vetrina Filosofica dei Temi Trattati” testimonianza dei riferimenti e delle citazioni presenti nelle opere. Libri d’arte e di letteratura, saggi, biografie, immagini e schede tematiche scaricate dalla rete e soprattutto inviti alla lettura, poiché “Le opere sono veicoli iconici che rimandano a cose lette e studiate” ricorda Marsilio Ficino.

giovedì 8 marzo 2012

I PETEL DI MIRIAM

( L'aruspice, olio su materie plastiche 2011)


Poesie a colori o colori in rima, verrebbe da dire per le opere di Miriam Ravasio, artista che nelle sue più recenti opere dimostra di aver raggiunto una maturità inattaccabile, risultato di una sicurezza artistica oramai consolidata. Un percorso, il suo, di continua ricerca espressiva dove i protagonisti sono gli uomini altri - che potremmo benissimo riferire alla concezione classica dell’individuo - e i loro olimpi. Colonne, capitelli, templi, obelischi, grattacieli che si arrampicano sulla tela come scale; il cielo come porta e meta ultima del divenire. E poi l’aruspice che attende la creatura celeste, forse segno di svelata verità o salvezza, oppure simbolo di quel generale “recupero” dopo il decadimento umano,”ritorno al mondo nuovo” nella profezia di Huxley. Dalla grafite e gessi, sperimentando il collage materico, l’olio, la carta, la sabbia e una consapevole manualità, Miriam Ravasio spacca la forma imponendosi all’opera con la semplicità del bambino. Proprio per questo – in virtù di un’opera che mi ha convinto profondamente - mi sento di paragonare il linguaggio pittorico dell’artista a quel che Zanzotto definiva “petèl”, ossia il linguaggio dell’infanzia, “borbottio dalla sonorità liquida”, che qui si traduce nei colori e nell’apparente elementarità delle forme. L’artista infine pare porci una domanda, e lo fa a modo suo, con quella leggerezza timida che ne distingue l’animo sul sottile filo di una contiguità, la stessa che lo lega, in qualche modo, alla recherche di proustiana memoria : cos’è la vita se non la continua ricerca del proprio tempo perduto? Tempo perduto che, per non abbandonare la comodità delle nostre gabbie, chiameremo infanzia.
Leonardo Fiasca (alias di qualcun altro)

domenica 26 febbraio 2012

LE ORIGINI CREATIVE- mostra al Lavello

Dopo Picasso e l’affermazione autorevole dell’io creatore, nella Storia dell’Arte, si completa in modo irreversibile un processo iniziato già nel Cinquecento; sul ruolo dell’artista si muove uno scambio: dalla Ruota Orfica, simbolo infinito del ciclo della vita, alla Ruota degli Esposti.
Orfano di spirito e di mistero, definito nella propria materia l’artista avanza, seguendo le tracce di una mistica personale, creata prima dell’opera stessa. Sul suo impegno soffiano e hanno soffiato nuove madri: l’esaltazione ideologica e Futurista, l’entusiasmo Pop della produzione merceologica, la sociologia della denuncia e la comunicazione emarginata dei centri urbani. Un insieme schiumante e prolifico di particelle spente che suscita nella critica e nel pubblico una diffusa nostalgia per i caratteri unici e irripetibili della mente creatrice, la quale indaga oltre l’uniformità delle verità relative. L’epoca sobria e di contenimento imposta dalla crisi finanziaria, ci riporterà al sussurro spirituale dell’Arte: l’Uomo è più della sua vita, è Essere e molecola dell’Universo. L’artista non più solo, affidato al Risveglio del bene profondo, si scoprirà capace di ricerca e visione, di abilità e arguzia dalle infinite geometrie e manifestazioni. Questo è il tempo, questo è l’invito: consenso e sostegno all’arte per ri-conoscere e celebrare come sempre è stato LE ORIGINI CREATIVE.
miriam ravasio

lunedì 9 gennaio 2012

IMMORTALITA'


(Miriam Ravasio. Luce Sumera, olio su base polimaterica, 2011) Dopo aver condannato Joshua al supplizio, Ponzio Pilato, il figlio dell'astrologo, è turbato da un pensiero " L'immortalità...è venuta l'immortalità. L'immortalità di chi? Non riusciva a capirlo, ma il pensiero di questa misteriosa immortalità gli mise freddo sotto quel gran sole" da Il Maestro e Margherita di Michail Bulgakov