lunedì 27 dicembre 2010

ANNUNCIAZIONE, CALUNNIA, DISPUTA; DA VINCI, BOTTICELLI, CARPACCIO


LO SFONDO MANIFESTO di miriam ravasio
L’Annunciazione, La Calunnia, La Disputa di Santo Stefano. Leonardo da Vinci (1472-1475), Sandro Botticelli (1496), Vittore Carpaccio (1514).
L’Angelo annuncia a Maria il concepimento, il punto di fuga è una separazione fra un allineamento d’insiemi ( 3-4-3) e una disposizione spaziale. Il bagliore bianco da cui, sinuoso, si snoda il paesaggio marino lega l’attenzione al vero elemento di primo piano, un rilievo marmoreo con festone di foglie di mais(?) e un’ostrica aperta: la perla, essere magico sospeso fra mondo animale e minerale. Il lungo e sproporzionato braccio di Maria punta sulla traiettoria. Nella Calunnia, il principe con le orecchie d’asino, blandito dal Sospetto e dalla Paura, dà udienza al Furore Parabolano della Calunnia e delle sue ancelle Frode e Invidia; la figura cupa e nera della Morte aspetta paziente il Calunniato, già steso, al centro della scena, come un Cristo deposto. Discosta e nuda, la Verità indica l’alto soffitto della costruzione, ricco di nicchie e figure misteriche, uno sfondo cui non è aggiunto altro oltre l’irraggiungibile azzurro. Una disputa è il soggetto dell’opera di Vittore Carpacci; un libro aperto per le figure di primo piano e pagine chiuse per lo sfondo in cui si riconoscono i profili degli alberi e le costruzioni composte con oculata cura. Al centro prospettico, il profilo di un monte e un cipresso

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