sabato 15 agosto 2009

TRE CANDELE , recensione





Tre candele di Alessandro Cascio

Svegliati Aurora. Svegliati ora!
Il principe che infiammato d’amore si mette alla prova, non è il protagonista della storia, ma lo stesso autore: Alessandro Cascio.
Come nella fiaba di Perrault, si veda la traduzione di Carlo Collodi, a smuovere le eroiche gesta, non è la ricompensa, il bacio di Aurora e un eterno amore corrisposto, bensì l’idea dell’impresa; vegliare sulla bellezza, che tentata e sfinita dai sistemi del mondo, dormirebbe in eterno.
Alessandro non è un papà, forse , ne’ zio ne’ fratello maggiore, e non è nemmeno un insegnante, eppure l’intento vibrante, del fare pedagogico, si contiene a stento. Un Lucilio cresciuto che non dimentica le parole del maestro: Se mi fosse concessa la saggezza a patto di tenerla nascosta in me, senza comunicarla ad altri, la rifiuterei: nessun bene ci da gioia, senza un compagno.
Intuizione, sensibilità e arguzia per costruire attorno ad Eirhnh, una bambina che sta crescendo, un bosco di parole vive e palpitanti. Il grande gioco delle sorprese, che la vita regala ad ognuno, modulato sul Tre: le dimensioni del mondo visibile. Tre come mente, corpo e spirito che insieme formano l’essere umano.
Mezza Tacca, Due Tacche, Senza Tacca , sono le candele che danzano di notte nella stanza di Eirhnh bambina. Nel sonno ascolta le loro voci , attenta alle storie di esperienza, innocenza e passione, intuendone il pianto, la gioia e l’invidia per quella luce che nel cielo non si consuma, e non ha “fumo a ricordare che non tutti gli sbagli sono maestri”.
Rispettivamente tre sono le figure maschili e femminili che appaiono e scompaiono nel grande gioco dei giorni passati, presenti e ancora da vivere. Combinazioni infinite di paure, volontà, desideri, rancori, rassegnazioni. Situazioni che svelano ad Eirhnh piccole parti di sé; briciole d’infinito amore che poco alla volta si liberano nel suo cuore rimuovendo il dolore dell’Assenza, perché lei è sola, della Morte improvvisa del padre, del Buio dell’eroina.
Crescere è una guerra che va tenacemente combattuta con azioni di pace. L’autore parte da questa considerazione e Tre candele si legge anche come confutazione poetica delle Tre ghinee; scritta con lo stesso impegno militante per le ragazze di oggi.
Un lungo racconto filosofico, per un film d’animazione, dove la realtà si trasfigura per stupire, la fantasia gioca per ammonirci e le circumnavigazioni dell’io sono bandite: occhi aperti al mondo che ci sta attorno. La protezione di Shovinskij, il Talismano di Abihk e la leggerezza di Pretty Boy e Mr Freddy salvano Eirhnh dalla tristezza, sono gli inganni buoni di chi ci ama, concessioni che cambiano con il mutare del tempo e che da grandi, ognuno trova da sé e le carte rimaste sono solo tre scoperte possibilità: dormire, vivere, annullarsi.
La felicità, sta scritto in un foglio d’argilla è saper guardare il mare senza volerlo attraversare; saper guardare il cielo senza volerlo esplorare; saper guardare la luna senza volerla toccare. Conoscere se stessi, conservare lo stupore, promuovere i sogni, perché tutti, ma proprio tutti, possono suonare Bilardère…ma questo è un segreto di Allan Shovinskij.

Miriam Ravasio

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